giovedì 18 gennaio 2018

Sono una stronza, ma c'è chi è più stronzo di me.

Tempo fa il mio ragazzo mi ha mandato il link di un articolo di giornale che diceva che forse, se vediamo che intorno a noi tutti sono idioti, siamo semplicemente degli stronzi. Forse quindi devo accettare il fatto di essere stronza, è una problematica con cui ormai riesco perfettamente a convivere. 

Quello che invece non riesco ad accettare, è il fatto che alcune persone non si rendano conto che non solo sono stronze, ma perfino insensibili, prive di empatia, ed incredibilmente fortunate. Si, perchè poi il destino è sempre buono con quelli che se lo meritano meno, e la mia non è invidia (che non mi appartiene affatto). E' una semplice constatazione.

Molti di voi avranno letto come non sono diventata un ingegnere (qui se non l'avete letto e volete sapere quanto sia stata disastrata la mia carriera universitaria), e di come mi sia dovuta adattare ad un lavoro di segreteria. Il fatto che io dica (e scriva) di essere comunque contenta del mio lavoro non significa che non avrei voluto fare altro nella vita, che non sognassi uno stipendio stratosferico e non aspirassi a diventare un astronauta. Ebbene si, il mio sogno era lavorare alla N.A.S.A. E' per questo che mi sono iscritta in ingegneria delle telecomunicazioni. Mi sono resa conto che le mie aspettative erano un po' troppo alte rispetto ai miei standard di studio, sono sempre stata fondamentalmente una persona che ama la comodità e la vita semplice, ma i sogni c'erano e deluderli comunque non è mai stata una cosa bella, né facile.

Io mi ritengo molto fortunata, ho un lavoro, un tetto sulla testa, e mi posso anche permettere una cena fuori ogni tanto. C'è sicuramente chi sta meglio di me, come ho detto prima, ma sicuramente c'è anche chi sta peggio, quindi - soprattutto quando sono con gente che non conosco - evito sia di lamentarmi, che di vantarmi: due delle cose più insopportabili del mondo. Anzi, di vantarmi, non lo faccio quasi mai, tranne che con persone con cui sono strettamente in confidenza, e se lo faccio, lo faccio anche a mo' di presa per i fondelli. 

Mi sono ritrovata con gente, o in contatto con persone, che hanno entrambi i difetti. L'apoteosi è quando si lamentano per vantarsi. Quella è una tecnica veramente sopraffina, che solo pochi figli del male riescono a realizzare.

E così, mentre io analizzo ogni giorno, costantemente, la mia vita, cercando di ringraziare per quello che ho, lamentandomi sempre, ma a bassa voce, e sperando in qualcosa di meglio per il futuro, ma senza pretendere, mi ritrovo circondata da persone che, con estrema nochalance, ti schiaffano in faccia i loro successi, o meglio, la loro tranquillità nel non avere successi, nel potersi tranquillamente permettere di avere dei sogni che forse non realizzeranno mai, anche a quarant'anni. Nello stare li a dire che niente va bene per loro, che devono ancora decidere quale lavoro fare. "Decidere quale lavoro fare..." solo pronunciare questa frase mi fa senso, nello stato in cui si trova il mondo, e soprattutto il nostro Paese oggi. E' una frase anacronistica e forse, in realtà, completamente assurda. 
Se io stessi li a pensare a quale lavoro è più adatto a me probabilmente morirei. Probabilmente non mangerei. Probabilmente non troverei nessun lavoro adatto a me: io vorrei essere una ricca ereditiera. E queste persone che stanno li, sedute davanti al loro bel pc, pensando a cosa fare del loro futuro, quando io entro in crisi quando penso a cosa mangerò a cena, che hanno bisogno di parlare con un coach, per capire quale sia la loro predisposizione, che lasciano un lavoro sicuro per cercare l'avventura nel Madagascar, oppure per andare a nuotare coi Delfini nel Pacifico, o per saltare coi canguri in Australia, o sono ricchi ereditieri o sono pazzi. 

Ma una cosa è sicura, sono molto, ma molto, ma molto più stronzi di me.



9 commenti:

  1. Condivido ogni parola, mi sa che anche io sono stronza come te 😅

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  2. Ragazza, mi unisco alla tua stronzaggine. Tra le tante, tantissime cose che non sopporto c'è la gente che si lamenta e con aria vagamente contrita parla del fatto che non ha idea di quale lavoro fare da grande. A quaranta e rotti anni. Mi piacerebbe immensamente smettere di lavare tazzine e preparare caffè a persone che entrano nel bar in cui lavoro e nemmeno si degnano di salutarmi, assumere un life coach, farmi spiegare quello che mi piace o non mi piace fare. Come se già non lo sapessi che vorrei solo viaggiare, scrivere, guardare serie tv e bere spritz con le amiche. La gente che ha il tempo per entrare in crisi e cercare di capire che strada prendere ha il culo parato, questa è la verità. Noi poveracce, che invece lo abbiamo capito senza l'aiuto di un coach cosa vorremmo fare della nostra vita, dobbiamo lavorare. E basta.

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  3. 90 minuti di applausi, condivido ogni singola parola! E dirò di più, preferisco essere considerata stronza piuttosto che lamentarmi in continuazione, soprattutto per motivi futili. Ho avuto a che fare con persone che nonostante tutte le opportunità possibili e calci nel culo, continuano a lamentarsi di non trovare la loro strada (che dai raga ormai un'idea dovresti avercela) e poi sentirmi criticare perché io ho i miei obiettivi e mi sto impegnando per realizzarli... Ma ripeto, meglio stronza che lagnosa!

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  4. Allora sono stronza pure io! Anzi mi sono laureata all'Università con indirizzo stronza 😂

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